Brano: [...]comunque al sicuro con vari espedienti, vennero nascoste attrezzature elettriche e così via.
In vista della liberazione di Firenze, il C.L.N. toscano lanciò la parola d’ordine di abbandonare l'officina, ma gruppi di operai vigilarono all'interno per impedire eventuali tentativi di saccheggio.
Prima ancora che la battaglia di Firenze si fosse conclusa, i dipendenti della Pignone residenti nella zona già liberata si riunirono per eleggere la Commissione interna. Questa risultò composta da 4 comunisti (Negro, Bandini, Secci, Lulli), 1 socialista (Ernesto Banchelli), 1 indipendente di sinistra (Cerchiai), 1 del Partito d’Azione (Sadum).
Il 4.9.1944 l’attività della fabbrica riprese.
Secondo dopoguerra
Nonostante l’azione posta in atto dagli operai, nell’agosto 1944 una parte dei macchinari della Pignone era stata asportata dai tedeschi, sicché aH’indomani della battaglia di Firenze Io stabilimento risultò notevolmente menomato nei suoi impianti.
Dopo la cacciata dei tedeschi, un primo nucleo di 400 operai rientrò nello stabilimento devasta[...]
[...]e posta in atto dagli operai, nell’agosto 1944 una parte dei macchinari della Pignone era stata asportata dai tedeschi, sicché aH’indomani della battaglia di Firenze Io stabilimento risultò notevolmente menomato nei suoi impianti.
Dopo la cacciata dei tedeschi, un primo nucleo di 400 operai rientrò nello stabilimento devastato dalla guerra e si mise all’opera per riattivare i macchinari, mentre una consulta tecnica di 60 membri nominati dalla Commissione interna cominciò a progettare un programma di lavoro, dando la priorità alle riparazioni dei principali servizi cittadini (luce, gas, acqua, ecc.). Ma, presentato il programma alla Direzione, questa non intese assumersene la responsabilità, in quanto i proprietari della Pignone avrebbero voluto investire i loro capitali in attività di maggior profitto. Allora la Direzione fu allontanata e ne fu nominata un’altra, più sensibile alle esigenze del momento. Il programma ebbe successo e dopo 4 mesi (ai primi del 1945) il numero degli addetti alla fabbrica era salito da 400 a 1000. Fu fissato un orario di [...]
[...]or profitto. Allora la Direzione fu allontanata e ne fu nominata un’altra, più sensibile alle esigenze del momento. Il programma ebbe successo e dopo 4 mesi (ai primi del 1945) il numero degli addetti alla fabbrica era salito da 400 a 1000. Fu fissato un orario di lavoro di 40 ore settimanali per permettere l’assorbimento della mano d’opera rimasta fuori dall’azienda e venne deciso di separare nettamente i problemi sindacali (di competenza della Commissione interna) da
quelli tecnici. Venne quindi costituito un Comitato consultivo di direzione e, senza stipulare nessuno statuto o regolamento, sulla base di accordi verbali furono fissati i compiti riguardanti tutte le questioni dell'azienda.
Nel luglio 1947 il Comitato consultivo di direzione fu trasformato in Consiglio di gestione, e l’assemblea dei lavoratori nominò un comitato di iniziativa per elaborare e presentare alla Società uno statuto.
« Il Consiglio di Gestione era così composto di 8 membri in rappresentanza dei lavoratori (fra cui un ingegnere progettista, un ingegnere commercialista[...]